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lunedì 5 giugno 2017

OnePlus 3T

OnePlus 3T è la naturale evoluzione del gemello minore, per lo meno nelle specifiche con un SoC Snapdragon 821, quad-core con due core Kryo a 2,35 GHz e due Kryo a 1,6 GHz, accompagnato ovviamente dalla GPU Adreno 530. Pur continuando a non avere la memoria espandibile questa volta arriva in due tagli di memoria con 64 GB o 128 GB di memoria interna di tipo UFS 2.0 e ben 6 GB di RAM LPDDR4 in entrambe le varianti.

In ambito connettività non ci sono variazioni rispetto a OnePlus 3, perché d’altronde non ne servivano vista la presenza di WiFi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band, Bluetooth 4.2, NFC e supporto al Dual SIM Dual Standby con LTE Cat. 6 e banda 20 a 800 MHz, per un corretto funzionamento con tutti gli operatori italiani.
L’antenna rimane di buona qualità e la ricezione è buona anche in aree parzialmente schermate, così come è buona la qualità di chiamata sia tramite la capsula auricolare che tramite il vivavoce. Rimane ottima anche l’esperienza di navigazione satellitare con A-GPS, Glonass e BDS.


OnePlus 3T è a livello fisico l’esatta replica di OnePlus 3, con le stesse dimensioni di 152,7 x 74,7 x 7,35 mm uguali al millimetro, così come non è variato il peso di 158 grammi nonostante una batteria leggermente più capiente. L’unica novità è il colore della versione grigia, chiamata ora Gunmetal, che è leggermente più scura rispetto al 3.
Per il resto si riconferma dunque uno smartphone di elevata qualità costruttiva, ben ottimizzato nelle cornici ma un po’ scivoloso.
La disposizione dei tasti vede a destra il pulsante di accensione e il carrellino per le due nano SIM, mentre a sinistra c’è il bilancere del volume e lo slider a 3 posizioni per impostare la modalità d’uso dello smartphone, un po’ troppo in alto come già avevo segnalato su OnePlus 3.
La parte superiore è completamente pulita, lasciando sul fondo sia il connettore USB Type-C che il jack da 3,5 mm. Sul fronte invece c’è la protezione di un vetro Gorilla Glass 4 con finitura 2.5D e sulla parte inferiore c’è un’area in ceramica non premibile che funziona da pulsante capacitivo e da lettore di impronte digitali, probabilmente il migliore sul mercato, essendo lo stesso di OP3.
 OnePlus 3T nonostante i rumor sul cambio di tecnologia per il display alla fine ha mantenuto lo stesso 5.5 pollici Optic AMOLED FullHD. E rispetto a OnePlus 3 il pannello non cambia di una virgola, rimanendo con colori molto accesi, neri perfetti e bianchi abbastanza buoni, ma al contempo ha una luminosità minima leggermente troppo elevata e soffre di riflessi arcobaleno sui bianchi a inclinazioni elevate.
A livello software è possibile cambiare il profilo di colore ad sRGB per una resa più naturale e tarare la temperatura dei colori, senza contare la possibilità di ativare la Modalità notturna per affaticare di meno la vista con tinte tendenti al giallo.
 Una cosa da segnalare riguarda il touchscreen, molto reattivo ma che non riesce a riconoscere più di 3 tocchi se si attiva la gesture per gli screenshot con 3 dita. L’altoparlante poi è rimasto sul fondo, a sinistra del connettore USB Type-C, con la stessa qualità già vista sul 3: volume abbastanza alto ma soprattutto un suono pulito e ricco.
OnePlus 3T rimane con lo stesso sensore Sony IMX 298 da 16 megapixel f/2.0 con pixel larghi 1.12 µm sul retro, con stabilizzazione ottica e digitale e singolo flash LED. Sul fronte invece cambia rotta con un sensore Samsung 3P8SP da 16 megapixel f/2.0 con pixel larghi 1,4 µm.
Il comparto software non è ricco di funzioni particolareggiate, ma gode dell’HDR Automatico e di una modalità manuale, oltre a fornire il supporto alle API Camera2. La registrazione video prevede il 4K a 30fps, il 1080p a 60fps e anche timelapse a 1080p e slow motion a 720p 120fps.

La qualità degli scatti con la fotocamera posteriore è rimasta pressoché invariata rispetto a OnePlus 3, con ottimi dettagli di giorno e una buona gestione del rumore di notte.
La fotocamera frontale invece merita un discorso più articolato: se di giorno infatti riesce a catturare più dettagli grazie al maggior numero di megapixel, di notte per via della diminuzione della grandezza dei pixel cattura meno luce e dunque gli scatti risultano un po’ più bui. In generale è sì un miglioramento rispetto a OnePlus 3, ma molto marginale.
Nel comparto video invece la stabilizzazione è stata leggermente migliorata e soprattutto è stato risolto il problema delle prime versioni software di OnePlus 3, in cui la scena veniva rimessa a fuoco troppo spesso. La nuova modalità a 1080p 60fps è poi un’aggiunta che in molti aspettavano, ma che è già disponibile anche sul gemello minore.